venerdì 17 settembre 2010

L'ANTIPATICO ASSOLUTO...

Credo che ognuno di noi vede nell’altro, un po’ il riflesso di se stesso; non ce ne rendiamo conto, ma è proprio così, se ci pensiamo bene. Basta osservare il trattamento che tanti di noi vorrebbero riservare al politico della parte opposta; qualcuno lo vorrebbe in galera, qualche altro lo osanna. La persona è sempre la stessa…la simpatia nei suoi confronti, è frutto di un nostro pregiudizio.A mio avviso quindi, la simpatia o meno, è preconcetta...



C’è poi chi storce il naso perché nel vip di turno (come in qualsiasi persona) riconosce semplicemente una caratteristica che in se stesso non ama, chi perché ubbidisce alle leggi della biochimica (questione di pelle!). E chi ancora perché è rimasto deluso. Ma quando un antipatico è un antipatico assoluto (nel senso che così lo vede la maggior parte delle persone) la domanda che si impone è: «ci fa o ci è?», vuole essere snobisticamente antipatico o lo è perché non sa comunicare? Verrebbe da dire che nel caso dell’antipatico-famoso l’handicap comunicativo passa in secondo piano. Attenzione, però. Per tutti parla anche il proprio Dna: l’antipatia sta scritta in faccia. Parola del psicolinguista Gianandrea Abbate. Che spiega: «Nessuna caratteristica da sola condanna un volto, ma se più variabili si combinano, ecco, quel volto non sprizza simpatia». Un esempio: «La spigolosità crea disagio nell’interlocutore ma sia chiaro: su tutto vince il carattere.

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