ROMA (Reuters) - Le principali aziende italiane di Information & Communication Technology, oltre ad alcune Associazioni consumatori, hanno inviato un appello al governo affinché riconsideri il "congelamento" della prima tranche, pari a 800 milioni di euro, di investimenti per lo sviluppo della banda larga. Lo annunciano le stesse aziende in una nota.
"La banda larga oggi non è un'opzione facoltativa ma un'infrastruttura necessaria per lo sviluppo economico, sociale e culturale del Paese", si legge nella nota.
Per questo le aziende firmatarie dell'appello, tra le quali sono presenti anche società operanti in settori come pubblicità, comunicazione ed editoria, hanno invitato il governo a "considerare l'importanza di una rapida approvazione da parte del Comitato interministeriale per la programmazione economica delle risorse, pari a 800 milioni di euro, per gli investimenti finalizzati allo sviluppo della banda larga nel nostro Paese".
"E' indispensabile - fanno sapere le Associazioni che rappresentano le aziende - che l'Italia non perda altro tempo e prenda decisioni, come stanno facendo altri Paesi europei, con prospettive di medio-lungo termine affinché possa restare uno dei player principali delle economie avanzate".
Lo scorso quattro novembre, infatti, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta aveva detto che i soldi per lo sviluppo della banda larga sarebbero stati messi a disposizione solo una volta certi del superamento dell'emergenza dettata dalla crisi economica.
"I soldi stanno lì, se le cose miglioreranno e si potrà uscire dalla crisi la prima delle priorità ordinarie sarà la banda larga", aveva detto Letta.
Pochi giorni fa, però, a conclusione dello Iab Forum, la più importante manifestazione italiana relativa alla comunicazione interattiva, "il mondo dell'industria e dell'economia, insieme alla comunità scientifica ed alla rappresentanza dei consumatori, ha ribadito con forza come anche il nostro Paese debba puntare sull'innovazione tecnologica delle imprese, delle pubbliche amministrazioni e delle famiglie per uscire dalla situazione attuale ed avviare un rapido rilancio della nostra economia e dell'occupazione, accelerando l'uscita dalla crisi", conclude la nota.
"La banda larga oggi non è un'opzione facoltativa ma un'infrastruttura necessaria per lo sviluppo economico, sociale e culturale del Paese", si legge nella nota.
Per questo le aziende firmatarie dell'appello, tra le quali sono presenti anche società operanti in settori come pubblicità, comunicazione ed editoria, hanno invitato il governo a "considerare l'importanza di una rapida approvazione da parte del Comitato interministeriale per la programmazione economica delle risorse, pari a 800 milioni di euro, per gli investimenti finalizzati allo sviluppo della banda larga nel nostro Paese".
"E' indispensabile - fanno sapere le Associazioni che rappresentano le aziende - che l'Italia non perda altro tempo e prenda decisioni, come stanno facendo altri Paesi europei, con prospettive di medio-lungo termine affinché possa restare uno dei player principali delle economie avanzate".
Lo scorso quattro novembre, infatti, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta aveva detto che i soldi per lo sviluppo della banda larga sarebbero stati messi a disposizione solo una volta certi del superamento dell'emergenza dettata dalla crisi economica.
"I soldi stanno lì, se le cose miglioreranno e si potrà uscire dalla crisi la prima delle priorità ordinarie sarà la banda larga", aveva detto Letta.
Pochi giorni fa, però, a conclusione dello Iab Forum, la più importante manifestazione italiana relativa alla comunicazione interattiva, "il mondo dell'industria e dell'economia, insieme alla comunità scientifica ed alla rappresentanza dei consumatori, ha ribadito con forza come anche il nostro Paese debba puntare sull'innovazione tecnologica delle imprese, delle pubbliche amministrazioni e delle famiglie per uscire dalla situazione attuale ed avviare un rapido rilancio della nostra economia e dell'occupazione, accelerando l'uscita dalla crisi", conclude la nota.
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1 commento:
mi sembrava strano che il governo avesse dato il via libera per questa cosa..
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